venerdì 4 luglio 2014

Verona for dummies

Tra le molte patologie che mi affliggono (ineffabile sense of humor, logorroicità, nonché modestia), ce n'è una che mi colpisce solo d'estate. La fregola della guida turistica.
Mi spiego.
Una delle mie fisse estive è sempre stata quella di accogliere e scarrozzare per la mia città eventuali visitatori-amici-conoscenti-vari ed eventuali in visita qui a bordo Adige.
Venerdì scorso una mia compagna di progetto è venuta a trovarmi. La malcapitata aveva ammesso pubblicamente che lei a Verona non c'era mai stata. Le ho fatto così tante rampogne che lei, saggia ragazza, m'ha detto "vabbè, vengo lì, mi mostri stra meraviglia di città che poi almeno stai zitto!" Brava, vedo che ci siamo capiti.

Portare in giro qualcuno per Verona è un'attività che mi gratifica. Certe persone si gonfiano d'orgoglio mostrando i loro manufatti in ceramica, io indicando le pietre dell'Arena. Insomma, ve la ricordate anche voi la sfida della Dresdnerin in visita, no? E siccome ogni tanto anche a Milano, quando vengo interrogato sulla mia città d'origine, faccio capire molto sottilmente (ma mooooolto sottilmente) che Verona è bella a prescindere, un altro compagno di corso, catanese strapiantato a Milano, mi ha definito la prima volta "gretto provinciale".
-Vero, verissimo- ho risposto io.
La seconda "campanilista da far schifo"
-È tutto vero- ho risposto di nuovo io.

Che, voglio dire, c'è un motivo se sono così abbarbicato a Verona. È bella, che vi devo dire?
Negli ultimi tempi allora m'è saltato il ghiribizzo di farvela vedere con i miei occhi, per tentare di farvi passare sotto pelle le mie emozioni più a fatti/foto che a parole. Unica falla nel piano: sono un pessimo fotografo. Di solito giro con solo il cellulare appresso e ok, che rispetto a prima le foto con lo smartphone son di una certa qualità; ok, che con i filtri di Instagram anche una foto ciofeca un attimo si recupera. Ma l'insoddisfazione estetica, eh, quella è dura a morire.

Poi, un giorno, la risposta alle mie preghiere. Di like in like sono approdato sul profilo di un Instagramer veronese che fa delle foto stupende, stupendissime della città. E con quell'occhio insolito e indagatore che cercavo. Lui non si limita a far le foto fighe dei monumenti, non sta lì a chiedere all'Arena di fare un po' la sfacciata stasera, di mettere l'Ala un po' più sulla destra e arricciare le labbra a canotto. No.
Lui fotografa le vie a mo' di punti di fuga. Piantato in mezzo. Con il nome della via come unico commento alla foto.
Chi sarà mai sto genio dell'urbanistica dilettantesca?!
Ve lo presento. Lui è tenentecoletti (spulciatevi e scorrazzate in libertà per il suo profilo).

Un paio di foto per farvi degli esempi:



Se vi ho fatto venir voglia di venire a Verona, ho ottenuto il mio scopo.
E va da sé che, se doveste decidere di venire, mi dovete avvertire, tassativamente.
Ve la mostro io, come si deve. Ovvio.

All photos above have been taken by tenentecoletti. All photo credits belong to tenentecoletti.

3 commenti:

  1. Ma non è vero che sei un pessimo fotografo! Cmq belle le foto del tenente. E Verona. Eve

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  2. Io l'ho detto e un giorno lo faro', verro' a Verona. Quindi sei avvisato...

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    1. Brava Bianca, è quello che volevo sentirmi dire!
      Tu sì che mi dai soddisfazioni!

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